Il disegno si sa, è una questione di allenamento.
Non c’è niente di più facile che rimanere arrugginiti per pigrizia o per mancanza di tempo o ispirazione.
Smettere di disegnare a lungo è rischioso, perché si innesca quel circolo vizioso per cui non ci soddisfa ciò che disegniamo e lo facciamo ancora meno; e la volta ancora dopo la nostra mano sarà peggiorata ancora di più e rimarremo ancora più delusi… Disegnare ci darà sempre meno soddisfazione. Finirà con il frustrarci.
Se pensi che disegnando per professione questo non succeda, sei fuori strada; ci sono giorni che anche noi disegnatori professionisti “non sappiamo disegnare”.
Ma più spesso accade che siamo talmente carichi di lavoro che non abbiamo tempo per disegnare per noi stessi; e se è vero che la mano non arrugginisce per noi molto facilmente, sperimentare e disegnare per il piacere di farlo diventa davvero complesso in alcuni momenti.
Ho comprato tre libri per aiutarmi a disegnare e fare ricerca, tenere freschi mente e segno.
Ti racconto quali sono e perché secondo me sono preziosi per chiunque voglia mantenersi ben allenato a disegnare.
di Matilda Tristram
E’ un libriccino bello compatto, facilmente maneggevole e trasportabile in uno zainetto o in borsa, per questo l’ho voluto subito.
La carta è di buona qualità, non facile alla stropicciatura.
Funziona come un taccuino per gli appunti, ma disegnati. In parole povere è un diario da illustrare e disegnare, diviso in piccoli quadranti tematici e divisi per stagione.
Ci sono anche dei box di approfondimento con degli interessanti spunti di ispirazione e riflessione sul disegno stesso, sull’osservazione e sulla creatività.
Lo trovo molto stimolante!
Fa per te se:
- Vuoi usare media di disegno semplici
- Vuoi sperimentare più oggetti e soggetti
- Vuoi ritrovare lo sguardo di meraviglia per le piccole cose della quotidianità
- Stai partendo per un viaggio di almeno una settimana: sarà molto meglio del solito centinaio di fotografie sullo smartphone da dimenticare appena tornato!
- Il tuo desiderio per l’anno nuovo è ritrovare il piacere di disegnare senza grandi “mire”. I disegni da fare sono piccoli e veloci.
- Stai affrontando un recupero creativo.
- Stai studiando un nuovo stile di illustrazione.
Non fa per te se:
- Ami disegnare in grandi spazi
di Jennifer Orkin Lewis
E’ un bel librone!
Di sicuro in un formato più impegnativo da portare con sé; e in più richiede l’uso di vari media, quindi secondo me si presta nella maggior parte dei casi ad essere impiegato a casa, sulla nostra comoda scrivania.
Rispetto al primo libro, inoltre, dà più spazio per disegnare e tipi di carta (e quindi fondo) diversi per ogni progetto suggerito da quello che diventa quasi un manuale.
I soggetti suggeriti non fanno necessariamente parte di ciò che può circondarci nella vita di tutti i giorni. Per questo si può utilizzare anche disegnando con la forza della propria immaginazione o, perché no, con delle fotografie di riferimento.
Fa per te se:
- Hai bisogno di ricevere uno spunto abbastanza dettagliato sul cosa disegnare e sul come
- Vuoi sperimentare diversi trattamenti immagine, stili e media
- Vuoi disegnare cose che non disegneresti mai col semplice disegno dal vivo o scegliendo i soliti soggetti a cui sei affezionato;
- Hai deciso di dedicare del tempo a fare un po’ di ricerca stilistica.
- Vuoi organizzare un circolo di disegno (Wow!)
- Vuoi riscoprire il piacere del disegno.
Non fa per te se:
- I colori non ti interessano
- Non possiedi e non hai intenzione di possedere nuovi media da sperimentare
- Hai meno di mezz’ora da dedicare al disegno giornalmente.
- Non capisci una sola parola di inglese
Il terzo libro che ti propongo è un vero e proprio manuale che ti insegna a tenere un Art Journal, cioè un diario della tua vita o dei tuoi viaggi, disegnato. E’ un libro studiato per riprendere le energie dopo un blocco artistico, perché affronta in più punti tematiche come la paura di sbagliare, il perfezionismo, le origini dei blocchi creativi.
Perché creare un Art Journal?
Per celebrare: la nascita di un figlio, il trasferimento in una nuova città o un nuovo Paese, l’arrivo del primo animale domestico, i preparativi del Natale, una nuova storia d’amore…
In poche parole, lo portano avanti come un modo per celebrare quell’avvenimento, perché disegnare ci invita ad un’osservazione profonda e un po’ incantata.
E’ un progetto sicuramente più ambizioso dei primi due, in quanto richiede più tempo e più impegno per mantenere con costanza l’abitudine di esercitarsi e magari anche creare un journal bello e interessante da sfogliare e guardare col passare degli anni; ma è anche molto gratificante!
Io ho tenuto un piccolo Art Journal nel 2010 quando sono partita per un viaggio a tappe per la Gran Bretagna, scritto e disegnato quotidianamente. E anche oggi che lo guardo, pur notando i miei disegni immaturi e incerti, ricordo il giorno che li ho fatti, e mi riportano alla mente i luoghi che ho visitato e le cose che ho visto, molto più che le centinaia di fotografie che avevo scattato!
Fa per te se:
- Non sai come tenere un Art Journal efficace e bello da conservare
- Stai cercando una guarigione creativa
- Vuoi ritrovare la gioia di disegnare
- Vuoi celebrare le piccole grandi cose della vita
- Desideri qualcosa da sfogliare con malinconia e meraviglia tra qualche anno
- Ti serve tanto spazio per sperimentare
- Uno dei tuoi buoni propositi è quello di ritrovare tempo per te e la tua creatività
Non fa per te se:
- I soggetti del quotidiano non ti interessano
Articolo interessante, mi servono tutti 😂 ora nelle mie mire c’è draw every day draw every way, che dovrò comprare prima o poi, anche se dalla tua descrizione direi che forse art journal è più adatto, 🤔 dovrò scegliere! Qualche anno fa ho usato quello di Quentin Blake “disegnare” di editoriale scienza ed è stato veramente divertente, senza pensieri e istintivo. Uno scogli-mano e spirito!
Insomma armiamoci di matite e buon disegno a tutti!
Oohhh ,Serena, adoro quel libro di Blake :D dovrei consigliarlo!