Negli ultimi tempi, sul blog, per email e durante corsi ed incontri, mi è stato chiesto come ho cominciato a fare l’illustratrice freelance. E’ stata insomma, la domanda frequente numero 1.
E così, in occasione del mio compleanno, ho deciso di raccontare il mio percorso.
Fun fact: volevo registrare degli audio e mi sono spostata in campagna, lontana dal frastuono della città e dei vicini.
Da brava ragazza di città, ho sottovalutato un temibile nemico: l’ugola della gallina media.
Terminata di registrare la intro infatti, mi sono resa conto che le urla e i litigi dal pollaio, in sottofondo, rendevano inascoltabile l’intero il contenuto.
Così, dopo molte risate, eccomi qui, tornata alla cara e vecchia scrittura.
Grazie Morena.
Finora vedo tutto come una montagna, ma spero presto di sfruttare i tuoi consigli, anche i manuali e rendere percorribile la mia strada.
si può scalare! :-) coraggio
“Chissà quante altre volte dovrò rinnovarmi e, per alcuni aspetti, ricominciare.
Bisogna farci pace, se si vuole disegnare freelance.”
Ossignor, veramente? ma arrivato ad avere uno stile identità non era quasi per sempre? Anyway, grazie per questo post illuminante.
per me lo “stile” è un po’ un miraggio, nel senso che lo stile è come disegniamo noi, non qualcosa che ci chiedono.
Non è realistico pensare che vadano le stesse cose per 20 anni. Certo, i casi ci sono (Nicoletta Costa per esempio, nel caso dell’infanzia, o TokiDoki al di fuori) ma non sono proprio la regola.
Il compito di un illustratore commerciale è anche mantenersi in trend e io lo trovo stimolante per questo :)
Grazie mille – per la tua testimonianza, Morena!
Il tuo blog è un tesoro prezioso – assieme ai consigli che mi hai fornito sulla composizione!
Te ne sarò sempre grato!
Gino
Ma che bello,grazie a te per questo commento :-) in bocca al lupo per tutto