La semplicità e l’importanza di un sorriso: la storia di Harvey Ball, il papà dello smiley

In pochi lo sanno, ma lo smile (o smiley) così come lo conosciamo è nato da un disegno commissionato.
E’ il 1963 a Worcester, nel Massachusetts. Il morale tra i dipendenti della Mutual Life Insurance Company è ai minimi storici per via di un’acquisizione indesiderata. Già a quell’epoca era risaputo che tristezza e scarsi stimoli inducono i dipendenti ad una produttività drasticamente ridotta.
Per questo, uno dei direttori chiede ad Harvey Ball di inventare qualcosa che rallegri l’atmosfera. Deve essere semplice ed immediato, per essere stampato su poster da affiggere negli uffici dell’agenzia di assicurazioni.

Harvey Ball nel suo studio
Harvey Ball nel suo studio

In dieci minuti il signor Ball crea qualcosa che diverrà riconoscibile a livello globale e passerà alla storia sotto diverse forme: lo smile. La faccina sorridente che abbiamo visto su qualunque forum o chat e, ancora prima su spille, stampe, stickers, indumenti.
L’inizio di questa stampa seriale e di una diffusione senza precedenti avviene circa dieci anni dopo la sua ideazione. La semplicità del disegno è accattivante e piace a tutti, così come avverrà per altri disegni stilizzati divenuti celebri.

Paradossalmente, questa idea che si è trasformata in un’icona internazionale è stata pagata meno di 50 dollari al suo disegnatore; Ball non ha mai pensato di registrare come marchio l’immagine, con il risultato che in pochi anni finì con l’essere di dominio pubblico. In un’intervista, Harvey Ball ha affermato che questo non gli ha mai dato fastidio; piuttosto gli è piaciuto pensare “di aver fatto sorridere il mondo”.

Un vero amante del suo lavoro.
Nel 2001, in sua memoria, è stata fondata la Harvey Ball World Smile Foundation.

Commenti

commenti

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Previous Article

Guida alle tavolette grafiche - Parte I: Introduzione

Next Article

Guida alle tavolette grafiche – Parte II: La scelta e l'acquisto

Related Posts