Breve guida semplificata ai formati file digitali – Parte 1

Uno degli appunti più infondati che ho sentito più spesso in questi anni in cui mi sono per lo più occupata di disegno digitale è quello per cui “il disegno a mano avrà sempre il suo originale che possiedi solo tu quando vendi le stampe, il digitale no”.
In realtà non è proprio così. Anche il disegno digitale ha il suo originale che per nessun motivo andrebbe ceduto a terzi.
Proprio in questi giorni mi trovo a consegnare dei definitivi per un libro e così ho pensato che qualche accenno semplificato ai formati dei file digitali potrebbe essere utile anche per altre persone.
Nello specifico faccio riferimento ad Adobe Photoshop e ad Illustrator che sono i software che uso abitualmente per lavoro.

Consiglio come prima cosa di tenere a portata di click le pagine Help di Adobe che sono una mano santa e permettono di non farsi prendere dall’ansia nella maggior parte dei casi.
Infatti, se chiedere informazioni tecniche ad altre persone può essere utile, può altrettanto essere fonte di confusione e consigli inesatti. A meno che non vi stiate rivolgendo ad un Photoshop Guru certificato, nel dubbio controllerei in ogni caso le pagine di assistenza.
Se masticate o meglio padroneggiate l’inglese, sappiate che a volte forum e pagine dedicate all’argomento sono più ricche in ambito angolofono. Questo vale per molti campi di grafica ed informatica.

Per quanto riguarda il formato “originale” del nostro file digitale, quando disegnamo in Photoshop è il file .PSD, mentre in Illustrator si tratta del file .AI.
Mi soffermerei un secondo sulla questione originale perché è importante lavorando col disegno digitale.
L’originale è qualcosa che non andrebbe ceduto, mai, in quanto contiene tutte le informazioni di origine del nostro disegno digitale e prova che noi ne siamo i proprietari: non proprio una sottigliezza quindi.
Detto questo, si possono dividere i formati file digitali più famosi in due grandi famiglie: i formati web e quelli per la stampa.

Ken Lo per Antalis Design

Formati web più diffusi:

JPG
PNG
GIF

Formati per la stampa più diffusi:

EPS
PDF
TIFF


File ibridi
(la questione si fa spinosa):
SVG

Idealmente, volendo lavorare cioè in modo professionale, i primi non andrebbero utilizzati per la stampa.
Nel prossimo post esamineremo tutte le specifiche principali di questi formati e vedremo perché gli uni e gli altri sono adatti ad un certo tipo di prodotto.

So che sembrano cose super tecniche e noiose, ma in realtà non sono altro che un modo per esprimere al meglio la resa del nostro lavoro, e ho deciso di affrontare questa piccola guida in modo meno noioso possibile. Da questo punto di vista quindi, diventa un argomento piuttosto affascinante.

A lunedì!

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