Pasta&Pastelli. Tre illustratrici si scambiano lezioni al mare.

A inizio maggio io e Ilaria Urbinati abbiamo tenuto il nostro corso “Il sogno e il mestiere di illustrare” a Roma.
Il fascino della capitale è innegabile e ci strega ogni volta, ma a fine giornata era meraviglioso tornare a casa da Elisa, sul mare, tra i pini marittimi e l’aria colma di salsedine che ci riapriva i polmoni e ci riportava in forma nel giro di pochi secondi.

Qualche settimana più tardi, tornate ognuna nella rispettiva città, Elisa e Ilaria mi propongono una loro idea: trovarci ancora al mare qualche giorno tra di noi, stabilendo che ognuna penserà a un piccolo programma formativo da scambiare con le altre due. Mi sembra subito una trovata geniale!
Si decide di fissare questo programma per luglio; Ilaria ha già tenuto (e tiene tutt’ora) corsi di acquarello a Torino, Elisa decide per un corso sui pastelli a cera e io mi butto sul digitale, visto che per ora è la tecnica che costituisce il mio “cavallo di battaglia”.

Miss Urbinati all’opera!

Così io ed Elisa qualche giorno fa, andiamo a prendere in stazione Ilaria, e dopo bacetti e abbracci ci avviamo sotto il sole verso casa di Elisa, dove io ero già ospite da qualche dì.

Stabiliamo i programmi, e gli orari per le lezioni, i pasti, le pause e naturalmente, il mare!

La schiena di Ilaria che iniziava a dorare
Il mare è stato un elemento basilare del nostro tempo assieme: l’ora della spiaggia era attesa quanto quella delle lezioni, come se fossimo ancora delle dodicenni.
Il tramonto è il momento migliore per raccogliere conchiglie, abbandonarsi nell’acqua calda, per poi uscire e godersi la tiepida luce delle sette, dorata e rilassante.
La mia soddisfazione per il mare al tramonto

Cuciniamo assieme, facciamo i piatti, e tra bruschette deliziose, paste al pesto, disegno e qualche sana nuotata il tempo passa rapidissimo.

Ilaria rapita dalla lezione di pastelli
Elisa e il suo pastello su cartoncino nero

Ma l’esperienza è da ripetere senza alcun dubbio.
L’illustratore e in generale il disegnatore è portato per sua stessa natura e per quella del suo mestiere a stare rintanato nel suo cantuccio e se per sua indole in solitaria sta bene, è pur vero che alla lunga diventa sfibrante non avere un confronto con altre creature della sua “specie”.

Scegliere dei giorni definiti per stare con altri disegnatori è rigenerante: ci si scambiano consigli, non solo sulle varie tecniche, ma anche sul proprio vissuto, sulle cocenti delusioni, sulla gestione dei committenti, sulle esperienze lavorative con questo e quell’editore. E’ tutto know-how, per utilizzare un termine economico.
Un know how preziosissimo.

C’è stato spazio anche per un dessert cromaticamente gradevole!

Senza contare l’aspetto umano: si impara che anche tra personalità diverse ci sono punti di contatto importanti che possono unire invece che dividere e alcune caratteristiche nel vivere la “roba da disegnatori” possono essere di esempio e basilari all’interno di un gruppo.
Nel nostro caso, per dirne una, il dinamismo e l’efficienza di Ilaria ci ha permesso di tenere tutto assieme nei nostri programmi giornalieri e anche se io ed Elisa abbiamo la testa fra le nuvole abbiamo apprezzato la sua precisione (anzi direi ci è stata di esempio più volte :) ) , a lei ogni tanto fa bene che qualcuno “la butta in caciara” anche se non lo ammetterebbe mai (ti aspetto al varco!) Qui il suo post sui nostri giorni assieme!

La condivisione di momenti rilassati e svagati poi aggiunge un’intimità e consolida le amicizie.
Ho voluto scrivere questo post perché vorrei spronarvi a riflettere sulla possibilità di organizzare piccoli eventi come questo: costano poco (giusto il biglietto di un paio di treni), danno tanta soddisfazione, vi incoraggiano tanto a migliorare, forse più che frequentare un workshop vero e proprio.

E imparate anche una cosa davvero molto importante: che sapete molto più di quanto non crediate.
Pensavo di non avere molto da dire a Elisa e Ilaria, che avrei spiegato cose scontate, e invece!
Invece abbiamo tutti molto da condividere e fa bene alla testa, alle mani e al cuore.

P.S
Ringrazio Marta di Amanei , che ha gentilmente organizzato e ospitato il nostro aperitivo coi corsisti di “Il sogno e il mestiere” che abbiamo tenuto a maggio in quel di Roma. E’ stato bello rivedervi!

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  1. Ma che bello!! La condivisione è sempre la cosa più importante e arricchente, grazie di averci fatto partecipi di questa vostra avventura! Un abbraccio!! ^_^)/

  2. Che bella esperienza!Io sono una persona che sta bene anche da sola, ma ogni tanto mi piace poter parlare con qualcuno delle tecniche che mi incuriosiscono, o di quel concorso che magari vale la pena di fare o semplicemente delle paure del futuro lavorativo, senza essere presa per una che non c'è tutta con la testa!Passare del tempo con altre persone che nutrono i nostri stessi interessi è costruttivo tanto quanto può esserlo un workshop! Anche perchè c'è sempre qualcosa che si ammira negli altri e che ci spinge a migliorarci e crescere! Proporrò questa "modalità" d'incontro alle mie amiche e compagne di corso! :D

  3. Questa vostra vacanza-studio-privata(!) mi ricorda gli anni universitari all'Accademia di Belle Arti.. quando vivendo in un'appartamento in dieci, tutti iscritti ad architettura, lettere, dams, accademie ci riunivamo fino a notte fonda per gli esami di ogniuno.. ne uscivano risultati di gruppo sorprendenti.. e che meravigliosi ricordi (anche immortalati da disegni e illustrazioni composti da una ventina di mani!!!)
    Ps: delizioso e utilissimo il vostro blog, complimenti Morena Laura e Martina! Brave!

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