Cercando recensioni di “Arte come mestiere” di Bruno Munari mi sono trovata a leggere questo bell’estratto messo in rilievo da Alessandro Bonino.
“Si rende oggi necessaria un’opera di demolizione del mito dell’artista-divo che produce soltanto capolavori per le persone più intelligenti. […] è necessario oggi, in una civiltà che sta diventando di massa, che l’artista scenda dal suo piedistallo e si degni di progettare l’insegna del macellaio (se la sa fare). è necessario che l’artista abbandoni ogni aspetto romantico e diventi un uomo attivo fra gli altri uomini, informato sulle tecniche attuali, sui materiali e sui metodi di lavoro e, senza abbandonare il suo innato senso estetico, risponda con umiltà e competenza alle domande che il prossimo gli può rivolgere.
Il designer ristabilisce oggi il contatto, da tempo perduto, tra arte e pubblico, tra arte intesa in senso vivo e pubblico vivo.
Non più il quadro per il salotto ma l’elettrodomestico per la cucina.
Non ci deve essere un’arte staccata dalla vita: cose belle da guardare e cose brutte da usare. Se quello che usiamo ogni giorno è fatto con arte (non a caso o a capriccio) non avremo niente da nascondere.”
Inutile dire che voglio il libro nel giro di una settimana.
Wishlist di libri infinita.
concordo in pieno!
Si, anch'io io lo voglio!!