L’esperienza di Daniela Dogliani con il progetto “Tandem Jeunesse”

Daniela Dogliani è stata così gentile da riportare la sua esperienza col progetto Tandem Jeunesse di cui vi avevo anticipato in questi ultimi giorni.
Cosa c’è di meglio di saperne qualcosa da qualcuno che ci è già entrato in contatto? :)
Grazie Daniela,la parola passa a te!

“Su Tandem Jeunesse posso riportare le mie impressioni di illustratrice meno che esordiente che vi ha partecipato due volte, anche se sono pessima in questo genere di cose e non so da dove cominciare.

Anzitutto che cosa è Tandem Jeunesse?

Al di là del regolamento e dei cavilli partecipativi è fondamentalmente una collaborazione creativa, uno scambio professionale tra autori e illustratori che si fonda sul binomio tra i due e sulla partecipazione di tutti gli iscritti nello scambio di idee, consigli e suggerimenti.

Gli organizzatori gestiscono un sito/blog e un forum in cui ci si incontra e si formano questi binomi, il senso di comunità e di ritrovo è molto forte e qui sorgono i primi ostacoli per chi, come me, viene dall’esterno. (n.d.r i francesi fanno mooolta fatica con l’inglese!)

Tandem Jeunesse è un progetto francese, radicato nella loro realtà e soprattutto in lingua francese.
Se, come me, il francese lo mastichi un po’ e ti barcameni tra quello che ricordi da scuola e il dizionario cominci a perdere colpi, resti indietro, diventa faticoso e soprattutto non ti godi appieno il lato di ritrovo comunitario del contest.
Se pensate di partecipare utilizzando strumenti tipo Google Translate e ragionando per ” mha siiii” l’esperienza potrebbe anche diventare frustrante.
Perchè non si tratta solo di dover interagire tra colleghi, ma di capire un testo e di ragionarci sopra con l’autore, a cui suggerire modifiche e che vi suggerirà cose a sua volta, lo stesso potrebbero fare pubblicamente tutti gli iscritti e, una volta conclusa la lavorazione del progetto, si dovrà decidere con l’autore come proporlo agli editori, a quali, in che forma, scrivere una presentazione e preparare del materiale. Un lavorone!

Scrivo il dettaglio della mia esperienza.

Il primo anno mi sono iscritta a cose già avviate, il tema era già stato scelto (ogni anno si lavora su un tema stabilito) e la maggior parte dei binomi formati.
Tutti gli autori avevano scritto un racconto e l’avevano pubblicato sul forum. Leggendo tra i testi rimasti ancora liberi ho fatto la mia scelta e contattato l’autore, presentando le mie illustrazioni e chiedendo di formare il binomio, a lui è spettata l’ultima parola.
Poi, proseguendo secondo le scadenze dettate dagli organizzatori, ho realizzato lo storyboard del libro, alcune matite definitive, 3 illustrazioni a colori (questo paletto c’è tutti gli anni) e confezionato il menbò del libro.
Quindi la quantità di lavoro è stata notevole, perchè oltre alle illustrazioni ho lavorato anche sull’impaginazione, ovviamente in maniera approssimativa perchè è inutile proporre un libro fatto e finito, all’editore serve solo capire che il progetto finito esista.

Partecipando come dilettante allo sbaraglio ho messo molto impegno nella realizzazione delle illustrazioni, ma quando si è trattato di proporsi agli editori è subentrata la fatica immensa di non appartenere all’universo editoriale francese e di avere una scarsa padronanza della lingua. Non sono stata capace di concordare, apertamente, fuori dai denti e coerentemente una strategia con l’autore, dividere e delgare equamente oneri, lavoro e responsbilità.
Arrivando dal mondo della grafica editoriale ho fatto tutto da sola, formato, impaginato … ho INUTILMENTE scelto pure il carattere del libro … (divertendomi moltissimo, che sia chiaro) e poi non ero in grado di scrivere una lettera di presentazione professionale in francese o di rispondere alle domande degli eventuali editori a proposito del lavoro fatto. Dovevo continuamente chiedere ad amici, consultare grammatiche e vocabolari, decifrare le traduzioni sconclusionate di Google.

Con queste perplessità ho tentato un secondo anno. Ho cercato di partecipare in maniera più attiva, di non essere solo una matita, ma un membro della comunità … cercare di capire la mentalità e i meccanismi del mercato francese, se facendo così sarebbe stato più facile gestire la parte di promozione del progetto, … niente da fare perchè conosco così poco la lingua che è tutto diventato, molto presto, troppo faticoso.
Ho lavorato come una matta, storyboard, matite, impaginazione, menabò, le tre illustrazioni finite e poi …..

Fondamentalmente questo è il motivo per cui non parteciperò più, non è corretto per me investire tutte quelle energie se poi non sono in grado di portare avanti anche una giusta azione di marketing e per lo stesso motivo fare perdere tempo ed energie all’autore. Ci si ritrova entrambi legati a doppio taglio con in mano un progetto, valido o meno che sia, che poi non si sa come gestire, cosa fare se un editore decidesse di usare solo il testo? o solo le illustrazioni? se un contratto proposto piace all’illustratore ma non all’autore o viceversa? …

Detto questo consiglio un bell’esame di coscienza prima di decidere di partecipare perchè i motivi per farlo sono moltissimi e uno più valido dell’altro.

Il primo e più importante motivo è che, da illustratore esordiente, Tandem Jeunesse è il migliore esempio di lavoro concreto che avrete.
Bisogna rispettare delle scadenze e impiegare la propria creatività in maniera professionale.
Realizzare delle illustrazioni per il proprio portfolio pensando solo a noi stessi è facile, nonostante siamo i nostri peggiori giudici, doversi confrontare e adattare alle esigenze di qualcun’altro è fondamentale nel lavoro dell’illustratore. Può capitare che vi venga assegnato un testo che non vi piace, bisogna parlarne costruttivamente con l’autore, se non si trova in nessun modo la quadra, si può valutare di scoppiare il binomio. Ma con chiaro in mente che si partecipa in maniera professionale e con responsabilità.

Qui viene fuori se sarete in grado, in futuro, di lavorare professionalmente, potrete testare la capacità di rispettare le scadenze … confrontarsi con l’autore, ricevere critiche e consigli dai partecipanti.
Ragionare su un progetto in maniera concreta e reale, con l’obbiettivo di “venderlo” … o anche solo con quello di imparare cosa significa illustrare un racconto sconosciuto.

Se queste cose le sapete già, potreste aver comunque voglia di aggiungere un pezzo al portfolio, la possibilità di avere una vetrina sul panorama editoriale francese (felice e rigoglioso), insomma sono davvero tantissimi i motivi per partecipare ma se pensate che Tandem Jeunesse vi farà esordire al 100% come illustratore risparmiate la fatica ….
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Ammazza ho scritto un poema …… spero che sia utile enon troppo sconclusionato … si capisce che nutro emozioni contrastate per TJ ;)

Spero di essere stata in qualche maniera utile …”

Daniela

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